Saggistica, editoria per l’Università

Andrea Cedola, La parola sdillabbrata. Modulazioni su «Horcynus Orca»


La parola sdillabbrata. Modulazioni su «Horcynus Orca» ISBN: 9788896117286
PAGINE: 176
PREZZO: € 15,00
FORMATO: cm 15 × 21
COLLANA: Studi e testi di cultura letteraria
DATA DI PUBBLICAZIONE: marzo 2013



Il romanzo come enigma. L’aveva tramato così, D’Arrigo. Gli enigmi della vicenda narrata, l’enigma del testo, della scrittura, per lui. Quesito di vita e di morte, Horcynus Orca è il racconto di un impossibile nostos. A ogni passo il reduce ’Ndrja Cambrìa tesse e ritesse il suo viaggio, senza avvicinarsi mai a quel suo lido sempre lontano. Il ritorno, come le parole, è senza conclusione, acconchigliato nella morte; nella propria trama, o finzione. La struttura orcinusa, il suo sistema formale, si realizza attraverso successioni iterativo-ricorsive. La figurazione di mente è la forma, o condizione – il carattere di turbolenza proprio della voce-memoria che figura gli eventi –, in cui verrà pronunciata e oreocchiata la parola barca; è la legge di sistema per cui infine il corpo fonico della parola si materializzerà in corpo fisico, che la morte stessa, come l’acqua con i corpi naufraghi nello scill’e cariddi, inciderà, scavandola, sbrancandola, sdillabbrandola, trasformandola in bara e poi in arca. Barca-bara-arca: le tre parolette formano, come per un’inversione paradossale del processo, il nucleo generativo del libro, il suo primario impianto linguistico-narrativo, sebbene sviluppato come un’escrescenza, o focolaio della metastasi testuale: come fosse l’organismo stesso del romanzo, animalone marino e mostruoso, a produrla in sé, quell’escrescenza, dalla sua piaga in cancrena. La parola-orca, il romanzo-orca: la parola fa rigetto nel corpo della lingua e della narrazione, e si rigenera in seme o matrice cancrenosa, e così realizza essa stessa, per corruzione, per spire e successioni caotiche, la coerenza del sistema, della lingua-piaga del romanzo, entro cui trova poi spazio e senso coerenti. 



Andrea Cedola (Roma, 1967) è ricercatore all’Università di Cassino, dove insegna Letteratura italiana e Letteratura contemporanea. Con studi pubblicati in volumi, riviste e atti di convegni, si è occupato di Avanguardie, di narrativa italiana del secondo Novecento, del fantastico (Landolfi e Capuana) e di narrativa siciliana otto-novecentesca (Verga, De Roberto, Tomasi di Lampedusa, D’Arrigo). È redattore dell’«Illuminista», rivista di letteratura contemporanea diretta da Walter Pedullà.
Per Giorgio Pozzi Editore ha pubblicato La tinta uniforme del romanzo. Il ciclo verghiano dell'eros (2013).


Rassegna stampa

  • Recensione di Ugo Perolino («Poetiche. Rivista di letteratura», numeri 2-3, 2013)


  • I libri di Andrea Cedola pubblicati da Giorgio Pozzi Editore