Veronica Pesce, «Nel ghiaccio e nella tenebra». Paesaggio, corpo e identità nella narrativa di Beppe Fenoglio
PAGINE: 256
PREZZO: € 17,00
FORMATO: cm 15 × 21
COLLANA: Studi e testi di cultura letteraria
DATA DI PUBBLICAZIONE: marzo 2015
Da Omero a Steinbeck, dall’Orlando furioso al Paradise Lost, dalla poesia visionaria di Hopkins ai racconti di Maupassant fino al western: Beppe Fenoglio, lettore onnivoro, appassionato frequentatore del cinematografo, osserva la tecnica diegetica del grande schermo, divora romanzi, opere teatrali e poetiche, talvolta le traduce. E come in un puzzle ricompone un nuovo e originale disegno, fatto di una lingua speciale, di un paesaggio non inventato eppure straordinario e inedito nella nostra letteratura, che restituisce una nuova identità partigiana, che garantisce e fissa un ordine differente da quello reale, o meglio da quello perduto nella tragica contingenza del momento storico.
L’autrice guarda all’opera fenogliana nel suo complesso, affrontandola da diversi punti di vista: tematico, strutturale, linguistico, intertestuale, procedendo al raffronto dei testi pure nelle loro successive evoluzioni stilistiche e semantiche. L’analisi si rivolge in modo particolare al trattamento del paesaggio – sempre chiamato in causa dalla critica, ma raramente oggetto di specifici studi: la sua dimensione epica, la sua funzione narratologica ed ermeneutica, il suo imprescindibile concorso, insieme con la rappresentazione del corpo, del passo, della cinestesi, alla definizione di un’identità di partigiano e di uomo nuovo.
In copertina: Beppe Fenoglio guarda la valle Bormida dall’alto di Mombarcaro. Fotografia di Aldo Agnelli - Archivio dell’Associazione Centro Studi di Letteratura Storia Arte e Cultura Beppe Fenoglio onlus.